MIO CARO PADRONE, MI DEVI PAGARE!
Lavoratori e lavoratrici, giovani, precari, sottopagati e privi di supporto sindacale presentano due incontri di dibattito e confronto tra chi, attraversando vari luoghi
di lavoro, non si sente sicuro di conoscere a pieno i propri diritti e ciò che gli spetta.
👉 SABATO 9 NOVEMBRE ORE 16
‼️ PRIMO INCONTRO: "COME SI LEGGE LA BUSTA PAGA?"
📍presso il circolo IL PICCHETTO
Galleria Ognissanti 8, Portello
Analizziamo la busta paga per capire ciò che ci spetta in termini di malattia,
ferie, permessi, 13a, 14a e dove finiscono i soldi che ci tolgono in tasse e contributi
Sabato 23 Novembre
Secondo incontro: "Che cos'è il salario?"
Vediamo come si calcola e da cosa è composto, per capire come i padroni
si arricchiscono con il nostro lavoro.
Lavoratori e lavoratrici, giovani, precari, sottopagati e privi di supporto sindacale presentano due incontri di dibattito e confronto tra chi, attraversando vari luoghi
di lavoro, non si sente sicuro di conoscere a pieno i propri diritti e ciò che gli spetta.
👉 SABATO 9 NOVEMBRE ORE 16
‼️ PRIMO INCONTRO: "COME SI LEGGE LA BUSTA PAGA?"
📍presso il circolo IL PICCHETTO
Galleria Ognissanti 8, Portello
Analizziamo la busta paga per capire ciò che ci spetta in termini di malattia,
ferie, permessi, 13a, 14a e dove finiscono i soldi che ci tolgono in tasse e contributi
Sabato 23 Novembre
Secondo incontro: "Che cos'è il salario?"
Vediamo come si calcola e da cosa è composto, per capire come i padroni
si arricchiscono con il nostro lavoro.
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔻 Il 4 novembre, istituito ufficialmente per commemorare la vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale come “Giornata dell’unità nazionale”, è da sempre utilizzato per celebrare il comparto militare nazionale. Come ogni anno, assisteremo alle passerelle di alti ufficiali, cerimonie militari, eventi istituzionali nazionali, locali e all’interno delle scuole, volti a promuovere e rafforzare la legittimità ed esaltare il ruolo delle forze armate che sono poste da sempre a difesa degli interessi della classe dominante. Queste celebrazioni oggi sono funzionali alla costruzione di una egemonia di guerra all’interno di un quadro di irregimentamento dei rapporti sociali in corso da tempo, che oggi subisce un’importante accelerazione.
Nel contesto attuale di drammatico sviluppo della guerra imperialista, la promozione della cultura della guerra riveste un’importanza centrale per il piano egemonico della borghesia imperialista.
Nel contesto attuale di drammatico sviluppo della guerra imperialista, la promozione della cultura della guerra riveste un’importanza centrale per il piano egemonico della borghesia imperialista.
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
Questo militarismo è una sovrastruttura ideologica, politica ed organizzativa del capitalismo. Nelle fasi di guerra si sviluppa, come parte della giustificazione ideologica della guerra stessa, con l’obiettivo preciso di egemonizzare, disciplinare e mobilitare le masse popolari in funzione di essa.
💥 L’aggravamento della tendenza alla guerra imperialista sul fronte esterno con la prospettiva concreta della terza guerra mondiale - un processo di cui il “nostro” governo è parte integrante - è sotto gli occhi di tutti. Per la borghesia imperialista delle formazioni occidentali, in crisi di sovraccumulazione di capitali, la guerra è una strada obbligata per tenere in piedi il sistema di oppressione e sfruttamento e far fronte ad una profonda crisi di egemonia globale. Dagli sviluppi del conflitto in Ucraina, in cui i governi del blocco Nato sono sempre più coinvolti, all’offensiva sionista che procede a Gaza e che ora si allarga al Libano, la prospettiva di uno scontro diretto tra le borghesie imperialiste occidentali e quelle delle potenze emergenti si fa via via più concreta.
Ma per condurre la guerra sul fronte esterno occorre un fronte interno pacificato, disciplinato e complice. Il militarismo è al contempo strumento egemonico sulle masse popolari e arma ideologica per la repressione delle lotte sociali.
Imporre l’egemonia di guerra e la “pace sociale” sul fronte interno per le borghesie al potere è necessario e vitale. Con lo stato di guerra quello che è in gioco è la tenuta dell’ordinamento sociale dominante, una partita che non può essere persa e che si gioca su diversi terreni: dall’ideologia militare che entra sempre più pervasivamente nel mondo dell’istruzione, dalle scuole alle università, puntando in primis ai giovani come cervelli e braccia per la guerra; all'implementazione di nuovi strumenti giuridico-repressivi per lo stato di guerra interna, di cui il nuovo pacchetto sicurezza del ddl 1660 rappresenta la faccia più palese, volti a reprimere preventivamente qualunque forma di lotta nel nostro paese.
Questa stretta securitaria e i tentativi di egemonizzare le masse in funzione di una mobilitazione reazionaria, tuttavia, per il momento non sembrano portare gli effetti desiderati. Le innumerevoli piazze in solidarietà alla Resistenza palestinese che hanno animato le strade del nostro paese nell’ultimo anno, la determinazione con cui il 5 ottobre tantissimi giovani da tutta l’Italia sono scesi in piazza a Roma sfidando qualunque divieto e le mobilitazioni contro ddl 1660 in diverse piazze d’Italia, dimostrano che il nostro paese è tutt’altro che pacificato. In questa situazione sempre più larghe masse diventano consapevoli di chi è il loro nemico principale: la borghesia imperialista.
🔻 Il regime della guerra interna imposto dalla classe dominante dobbiamo interpretarlo come un’opportunità per la prospettiva rivoluzionaria.
La spirale della tendenza alla guerra sul fronte esterno è una conseguenza della putrefazione del capitalismo nella fase imperialista e può essere spezzata solo con la rivoluzione proletaria. Questa deve essere la nostra consapevolezza! La storia lo ha già dimostrato: la guerra imperialista si può fermare solo con la Rivoluzione proletaria!
A questo fine dobbiamo lavorare per rafforzare il movimento contro la guerra imperialista e unirci alla resistenza di tutti i popoli oppressi che lottano contro il “nostro” imperialismo dominante.
🔻 Oggi, più che mai, dobbiamo lottare risolutamente per la sconfitta del nostro imperialismo e la sua egemonia di guerra: perseguendo la sua sconfitta poniamo le basi per la costruzione di una nostra egemonia di classe e per la prospettiva rivoluzionaria.
🚩 O LA RIVOLUZIONE FERMA LA GUERRA, O LA GUERRA SCATENA LA RIVOLUZIONE!
🚩 MORTE ALL’IMPERIALISMO, LIBERTA’ AI POPOLI
CONTRO IL MILITARISMO IMPERIALISTA: RESISTERE PER VINCERE!
Antitesi
👉 https://www.instagram.com/p/DCByWFmifcu/?igsh=MWJwcmxheDNhZGtqdw==
🔎 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/contro-la-guerra-rivoluzione/
💥 L’aggravamento della tendenza alla guerra imperialista sul fronte esterno con la prospettiva concreta della terza guerra mondiale - un processo di cui il “nostro” governo è parte integrante - è sotto gli occhi di tutti. Per la borghesia imperialista delle formazioni occidentali, in crisi di sovraccumulazione di capitali, la guerra è una strada obbligata per tenere in piedi il sistema di oppressione e sfruttamento e far fronte ad una profonda crisi di egemonia globale. Dagli sviluppi del conflitto in Ucraina, in cui i governi del blocco Nato sono sempre più coinvolti, all’offensiva sionista che procede a Gaza e che ora si allarga al Libano, la prospettiva di uno scontro diretto tra le borghesie imperialiste occidentali e quelle delle potenze emergenti si fa via via più concreta.
Ma per condurre la guerra sul fronte esterno occorre un fronte interno pacificato, disciplinato e complice. Il militarismo è al contempo strumento egemonico sulle masse popolari e arma ideologica per la repressione delle lotte sociali.
Imporre l’egemonia di guerra e la “pace sociale” sul fronte interno per le borghesie al potere è necessario e vitale. Con lo stato di guerra quello che è in gioco è la tenuta dell’ordinamento sociale dominante, una partita che non può essere persa e che si gioca su diversi terreni: dall’ideologia militare che entra sempre più pervasivamente nel mondo dell’istruzione, dalle scuole alle università, puntando in primis ai giovani come cervelli e braccia per la guerra; all'implementazione di nuovi strumenti giuridico-repressivi per lo stato di guerra interna, di cui il nuovo pacchetto sicurezza del ddl 1660 rappresenta la faccia più palese, volti a reprimere preventivamente qualunque forma di lotta nel nostro paese.
Questa stretta securitaria e i tentativi di egemonizzare le masse in funzione di una mobilitazione reazionaria, tuttavia, per il momento non sembrano portare gli effetti desiderati. Le innumerevoli piazze in solidarietà alla Resistenza palestinese che hanno animato le strade del nostro paese nell’ultimo anno, la determinazione con cui il 5 ottobre tantissimi giovani da tutta l’Italia sono scesi in piazza a Roma sfidando qualunque divieto e le mobilitazioni contro ddl 1660 in diverse piazze d’Italia, dimostrano che il nostro paese è tutt’altro che pacificato. In questa situazione sempre più larghe masse diventano consapevoli di chi è il loro nemico principale: la borghesia imperialista.
🔻 Il regime della guerra interna imposto dalla classe dominante dobbiamo interpretarlo come un’opportunità per la prospettiva rivoluzionaria.
La spirale della tendenza alla guerra sul fronte esterno è una conseguenza della putrefazione del capitalismo nella fase imperialista e può essere spezzata solo con la rivoluzione proletaria. Questa deve essere la nostra consapevolezza! La storia lo ha già dimostrato: la guerra imperialista si può fermare solo con la Rivoluzione proletaria!
A questo fine dobbiamo lavorare per rafforzare il movimento contro la guerra imperialista e unirci alla resistenza di tutti i popoli oppressi che lottano contro il “nostro” imperialismo dominante.
🔻 Oggi, più che mai, dobbiamo lottare risolutamente per la sconfitta del nostro imperialismo e la sua egemonia di guerra: perseguendo la sua sconfitta poniamo le basi per la costruzione di una nostra egemonia di classe e per la prospettiva rivoluzionaria.
🚩 O LA RIVOLUZIONE FERMA LA GUERRA, O LA GUERRA SCATENA LA RIVOLUZIONE!
🚩 MORTE ALL’IMPERIALISMO, LIBERTA’ AI POPOLI
CONTRO IL MILITARISMO IMPERIALISTA: RESISTERE PER VINCERE!
Antitesi
👉 https://www.instagram.com/p/DCByWFmifcu/?igsh=MWJwcmxheDNhZGtqdw==
🔎 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/contro-la-guerra-rivoluzione/
16/11/1944 - 16/11/2024
80 ANNI DALL'ECCIDIO DI VALLAREGA
Il più pesante eccidio nazifascista nei Colli Euganei
🔻 Per chi ha già partecipato alle escursioni di Colli Partigiani degli ultimi due anni ma anche per chi non conosce ancora la storia della resistenza nei Colli Euganei, invitiamo a partecipare a quest'iniziativa di memoria storica e socialità antifascista in collaborazione con l'osteria El Pan e Vin di Luvigliano.
👉 SABATO 16 NOVEMBRE
🕧 Dalle 12:30 alle 18:30
📍presso l'Osteria El Pan e Vin, via Tito Livio 4, Torreglia (PD)
La memoria di ieri per la lotta di oggi! ✊
80 ANNI DALL'ECCIDIO DI VALLAREGA
Il più pesante eccidio nazifascista nei Colli Euganei
🔻 Per chi ha già partecipato alle escursioni di Colli Partigiani degli ultimi due anni ma anche per chi non conosce ancora la storia della resistenza nei Colli Euganei, invitiamo a partecipare a quest'iniziativa di memoria storica e socialità antifascista in collaborazione con l'osteria El Pan e Vin di Luvigliano.
👉 SABATO 16 NOVEMBRE
🕧 Dalle 12:30 alle 18:30
📍presso l'Osteria El Pan e Vin, via Tito Livio 4, Torreglia (PD)
La memoria di ieri per la lotta di oggi! ✊
Forwarded from RadiAzione
🔥 TIGRI DI CARTA 🔥
Giovedì 7 Novembre 2024 – pt. 12
🔻Di fronte all’incapacità di portare a termine il progetto di eliminazione del popolo palestinese nonostante più di un anno di massacri, bombardamenti e arresti a Gaza, lo stato sionista punta all’allargamento delle operazioni di guerra in Cisgiordania, Libano, Siria e Yemen, utilizzando le armi delle azioni terroristiche e militari, dei rastrellamenti. della fame e della negazione degli aiuti umanitari. In questo contesto la giustizia internazionale a marchio ONU è stata ufficialmente sepolta sotto le macerie di Gaza. Cosa cambierà il ritorno di Trump alla Casa Bianca?
ASCOLTA IL PODCAST 👇
https://radiazione.org/programmi/tigri-di-carta-il-conflitto-si-allarga-la-resistenza-non-arretra/
Giovedì 7 Novembre 2024 – pt. 12
🔻Di fronte all’incapacità di portare a termine il progetto di eliminazione del popolo palestinese nonostante più di un anno di massacri, bombardamenti e arresti a Gaza, lo stato sionista punta all’allargamento delle operazioni di guerra in Cisgiordania, Libano, Siria e Yemen, utilizzando le armi delle azioni terroristiche e militari, dei rastrellamenti. della fame e della negazione degli aiuti umanitari. In questo contesto la giustizia internazionale a marchio ONU è stata ufficialmente sepolta sotto le macerie di Gaza. Cosa cambierà il ritorno di Trump alla Casa Bianca?
ASCOLTA IL PODCAST 👇
https://radiazione.org/programmi/tigri-di-carta-il-conflitto-si-allarga-la-resistenza-non-arretra/
Riceviamo e condividiamo da A.L.P.S. - Assemblea Lavoratori Precari e Sfruttati
CARO PADRONE, MI DEVI PAGARE!
Lavoratrici e lavoratori, giovani, precari, sottopagati e privi di supporto sindacale presentano due incontri di dibattito e confronto tra chi, attraversando vari luoghi di lavoro, non si sente sicuro di conoscere a pieno i propri diritti e ciò che gli spetta.
👉 SECONDO INCONTRO: CHE COS'È IL SALARIO?
👉 SABATO 23 NOVEMBRE ORE 16
📍 presso Il Picchetto
Galleria Ognissanti 8, Portello
CARO PADRONE, MI DEVI PAGARE!
Lavoratrici e lavoratori, giovani, precari, sottopagati e privi di supporto sindacale presentano due incontri di dibattito e confronto tra chi, attraversando vari luoghi di lavoro, non si sente sicuro di conoscere a pieno i propri diritti e ciò che gli spetta.
👉 SECONDO INCONTRO: CHE COS'È IL SALARIO?
👉 SABATO 23 NOVEMBRE ORE 16
📍 presso Il Picchetto
Galleria Ognissanti 8, Portello
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne scendiamo in piazza per ricordare tutte le donne vittime della violenza di un sistema capitalista e patriarcale che ci vuole oggetti da possedere, che ci sfrutta, opprime e reprime.
🔻Contro ogni forma di violenza: nei posti di lavoro, nelle mura di casa e sotto le bombe!
🔻 Al fianco di tutte le donne che lottano nel mondo!
🔻Al fianco delle donne palestinesi, fino alla vittoria!
La nostra rabbia servirà ad abbattere questo sistema o non servirà affatto ✊
IL 25 NOVEMBRE TUTTI IN PIAZZA! ✊
Partecipiamo al corteo promosso da NUDM che partirà da Piazza Portello alle ore 18!
https://www.instagram.com/p/DCpUZX-oBMF/?igsh=MTNtcmtxdDVzb3E3ZA==
🔻Contro ogni forma di violenza: nei posti di lavoro, nelle mura di casa e sotto le bombe!
🔻 Al fianco di tutte le donne che lottano nel mondo!
🔻Al fianco delle donne palestinesi, fino alla vittoria!
La nostra rabbia servirà ad abbattere questo sistema o non servirà affatto ✊
IL 25 NOVEMBRE TUTTI IN PIAZZA! ✊
Partecipiamo al corteo promosso da NUDM che partirà da Piazza Portello alle ore 18!
https://www.instagram.com/p/DCpUZX-oBMF/?igsh=MTNtcmtxdDVzb3E3ZA==
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔻 29 – 30 NOVEMBRE MOBILITIAMOCI CONTRO SFRUTTAMENTO, REPRESSIONE E STATO DI GUERRA! 🔻
🔥 Due giornate di lotta che ci devono vedere in piazza mobilitati contro lo stato di guerra che, sul fronte interno come su quello esterno, vogliono imporci.
🔥 Due giornate di lotta che ci devono vedere in piazza mobilitati contro lo stato di guerra che, sul fronte interno come su quello esterno, vogliono imporci.
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔎 La legge di bilancio promossa dal governo Meloni è una finanziaria di guerra: tutela gli interessi bellici mentre fa cassa tagliando sui servizi sociali. Questa manovra si inserisce in un quadro segnato dall’aumento dell’inflazione (+17% in tre anni), da un Pil fermo e da export e produzione in continuo crollo mentre la cassa integrazione è in costante aumento. Il governo deve, quindi, ridurre ulteriormente i dipendenti pubblici, taglia -ancora una volta- le risorse per Regioni ed Enti locali e programma una nuova stoccata al Servizio sanitario nazionale. Non viene risparmiato neanche il settore dell’istruzione in quanto si prevedono tagli dell’organico di docenti e del personale Ata (tecnico, amministrativo e ausiliario) di migliaia di unità. I famosi tagli ai ministeri con cui si cerca di fare cassa (fatti passare come misure anti-sprechi e di efficientamento) si traducono in realtà in minori e peggiori servizi pubblici e, quindi, in maggiori spese per le masse popolari. Una manovra lacrime e sangue che impone ancora una volta sacrifici a chi ne ha già fatti fin troppi, mentre premia il settore bellico. Le spese militari, infatti, continuano a crescere vertiginosamente: oltre 2 miliardi in più, per un totale che sfiora i 32 miliardi di euro. Di questi, ben 13 saranno destinati alla produzione di nuovi armamenti. Chiara è quindi la volontà dell’esecutivo di portarci nel baratro del conflitto mondiale, dove i sacrifici si devono fare in nome della “sicurezza” e della “tutela” degli interessi economici del blocco imperialista a guida Usa, di cui l’Italia fa parte.
In questa spirale si inserisce anche il Ddl 1660, un nuovo decreto sicurezza contro chi osa ribellarsi. Nella prospettiva di imporci sempre più sacrifici per oliare la macchina bellica, la classe dominante deve pacificare con la forza il fronte interno. Nel settore automobilistico e metalmeccanico i padroni vogliono scaricare sui lavoratori il peso di una crisi industriale ed economica che la guerra ha solo aggravato. Negli stabilimenti del gruppo Stellantis, della Bystronic, dell’Electrolux, come in molti altri, gli operai sono mobilitati per opporsi alle politiche padronali; in questo scenario il governo Meloni si preoccupa soprattutto che la mobilitazione operaia non divenga generalizzata contro la crisi economica e la guerra imperialista. L’inasprimento delle pene contro i blocchi stradali e ferroviari, ad esempio, mira a colpire direttamente la forma di lotta più simbolica e incisiva dei lavoratori: i picchetti. Allo stesso modo, le pene più dure nei confronti di chi protesta contro le grandi opere o di chi è costretto a occupare una casa, come il reato di opinione e quello per rivolte in carcere o nei Cpr rivelano la strategia repressiva di chi vuole colpire direttamente coloro che decideranno di lottare per riprendersi il proprio futuro.
🔥 Lottiamo contro lo Stato di guerra, contro il nostro imperialismo, al fianco della Resistenza Palestinese.
Resistere per vincere! 🔥
Antitesi – organizzazione comunista
👉 https://www.instagram.com/p/DCwoJHRCi89/?igsh=MXhseTMwempsc2Y5Nw==
🌐 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/29-30-novembre-mobilitiamoci-contro-sfruttamento-repressione-e-stato-di-guerra/
👉 https://www.facebook.com/photo?fbid=1108307271302283&set=a.491202229679460
In questa spirale si inserisce anche il Ddl 1660, un nuovo decreto sicurezza contro chi osa ribellarsi. Nella prospettiva di imporci sempre più sacrifici per oliare la macchina bellica, la classe dominante deve pacificare con la forza il fronte interno. Nel settore automobilistico e metalmeccanico i padroni vogliono scaricare sui lavoratori il peso di una crisi industriale ed economica che la guerra ha solo aggravato. Negli stabilimenti del gruppo Stellantis, della Bystronic, dell’Electrolux, come in molti altri, gli operai sono mobilitati per opporsi alle politiche padronali; in questo scenario il governo Meloni si preoccupa soprattutto che la mobilitazione operaia non divenga generalizzata contro la crisi economica e la guerra imperialista. L’inasprimento delle pene contro i blocchi stradali e ferroviari, ad esempio, mira a colpire direttamente la forma di lotta più simbolica e incisiva dei lavoratori: i picchetti. Allo stesso modo, le pene più dure nei confronti di chi protesta contro le grandi opere o di chi è costretto a occupare una casa, come il reato di opinione e quello per rivolte in carcere o nei Cpr rivelano la strategia repressiva di chi vuole colpire direttamente coloro che decideranno di lottare per riprendersi il proprio futuro.
🔥 Lottiamo contro lo Stato di guerra, contro il nostro imperialismo, al fianco della Resistenza Palestinese.
Resistere per vincere! 🔥
Antitesi – organizzazione comunista
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La giornata internazionale contro la violenza sulle donne nasce per fissare nella memoria come la società capitalista nella quale viviamo possa diventare brutale e assassina verso le donne che lottano contro di essa.
🔥Scendiamo in piazza per restituire a questa data il suo significato:per affermare la violenza di un sistema economico, politico e valoriale per cui la donna è oggetto da possedere; che ci affama, ci sfrutta sui posti di lavoro e ci reprime quando lottiamo per migliorare le nostre condizioni. Scendiamo in piazza per gridare la nostra rabbia per tutte le donne vittime della violenza del capitalismo, delle sue guerre e del patriarcato.
📍Sono oltre centole donne, e ragazze, ammazzate quest’anno dai propri partner o ex partner. A questa violenza si aggiunge quella delle istituzioni che si stracciano le vesti piangendo le nostre morti, ma sono parte integrante del problema. Ad un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, il Comune non ha mosso un dito: sportelli antiviolenza e consultori continuano ad essere pochi e inadeguati per le donne padovane. Inoltre, assieme all’Ater, minaccia di sgombero la Consultoria, uno spazio cittadino occupato proprio per denunciare la carenza di strutture sul territorio dedicate alla salute e alla tutela delle donne. Al posto di questo prezioso spazio le istituzioni portano avanti un progetto di cohousing sulla spinta dei fondi del PNRR mentre lo smantellamento e l’abbandono dell’edilizia popolare procede implacabile.
📍A livello nazionale la situazione non è migliore: il governo Meloni, in continuità con i precedenti, si impegna a tagliare fondi a sanità ed istruzione per versarli nelle tasche dei padroni e finanziare i fronti di guerra. Ma gli attacchi alla condizione della donna sono diversi: il diritto all’aborto, già calpestato dalla possibilità dell’obiezione di coscienza, viene ancor più attaccato con l’introduzione dei movimenti pro vita all’interno dei consultori, rendendo questa conquista storica un privilegio per poche donne borghesi ed un percorso ad ostacoli per tutte le donne proletarie; l’articolo 15 del ddl 1660 renderà facoltativo il rinvio a giudizio per le donne incinta; pensiamo poi al ministro Valditara che bolla il patriarcato come ormai morto e ridotto ad una mera ideologia.
Promuovere un modello di donna che sia madre e moglie e sbandierare l’idea della famiglia tradizionale è funzionale a preparare il terreno all’ideologia reazionaria che, con un conflitto mondiale alle porte, sarà quanto mai necessaria alla nostra classe dominante per perpetrare i propri piani di guerra.
🔻Per questo anche oggi scendiamo in piazza contro la guerra imperialista. Per tutte le donne che subiscono la violenza della guerra, lì dove la guerra si combatte e qui dove la guerra viene prodotta e finanziata sulle nostre spalle.
🔻Per ogni donna che lotta in Palestina contro l’occupante sionista e per tutte le donne che lottano contro l’imperialismo e che per questo subiscono la repressione.
🔻Per Abla Sa’adat e le donne che come lei sono detenute nelle carceri sioniste, in particolare per Khalida Jarrar leader del F.P.L.P. da oltre 90 giorni in isolamento in condizioni atroci.
Uniamoci e organizziamoci, quindi, per lottare per un sistema che ponga fine all’imperialismo e al capitale che ci divide in classi e ci tiene in catene, per un mondo senza più guerre, classi e sfruttamento per tutte e tutti.
LA NOSTRA RABBIA SERVIRÀ AD ABBATTERE QUESTO SISTEMA O NON SERVIRÀ AFFATTO! ✊
🔥Scendiamo in piazza per restituire a questa data il suo significato:per affermare la violenza di un sistema economico, politico e valoriale per cui la donna è oggetto da possedere; che ci affama, ci sfrutta sui posti di lavoro e ci reprime quando lottiamo per migliorare le nostre condizioni. Scendiamo in piazza per gridare la nostra rabbia per tutte le donne vittime della violenza del capitalismo, delle sue guerre e del patriarcato.
📍Sono oltre centole donne, e ragazze, ammazzate quest’anno dai propri partner o ex partner. A questa violenza si aggiunge quella delle istituzioni che si stracciano le vesti piangendo le nostre morti, ma sono parte integrante del problema. Ad un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, il Comune non ha mosso un dito: sportelli antiviolenza e consultori continuano ad essere pochi e inadeguati per le donne padovane. Inoltre, assieme all’Ater, minaccia di sgombero la Consultoria, uno spazio cittadino occupato proprio per denunciare la carenza di strutture sul territorio dedicate alla salute e alla tutela delle donne. Al posto di questo prezioso spazio le istituzioni portano avanti un progetto di cohousing sulla spinta dei fondi del PNRR mentre lo smantellamento e l’abbandono dell’edilizia popolare procede implacabile.
📍A livello nazionale la situazione non è migliore: il governo Meloni, in continuità con i precedenti, si impegna a tagliare fondi a sanità ed istruzione per versarli nelle tasche dei padroni e finanziare i fronti di guerra. Ma gli attacchi alla condizione della donna sono diversi: il diritto all’aborto, già calpestato dalla possibilità dell’obiezione di coscienza, viene ancor più attaccato con l’introduzione dei movimenti pro vita all’interno dei consultori, rendendo questa conquista storica un privilegio per poche donne borghesi ed un percorso ad ostacoli per tutte le donne proletarie; l’articolo 15 del ddl 1660 renderà facoltativo il rinvio a giudizio per le donne incinta; pensiamo poi al ministro Valditara che bolla il patriarcato come ormai morto e ridotto ad una mera ideologia.
Promuovere un modello di donna che sia madre e moglie e sbandierare l’idea della famiglia tradizionale è funzionale a preparare il terreno all’ideologia reazionaria che, con un conflitto mondiale alle porte, sarà quanto mai necessaria alla nostra classe dominante per perpetrare i propri piani di guerra.
🔻Per questo anche oggi scendiamo in piazza contro la guerra imperialista. Per tutte le donne che subiscono la violenza della guerra, lì dove la guerra si combatte e qui dove la guerra viene prodotta e finanziata sulle nostre spalle.
🔻Per ogni donna che lotta in Palestina contro l’occupante sionista e per tutte le donne che lottano contro l’imperialismo e che per questo subiscono la repressione.
🔻Per Abla Sa’adat e le donne che come lei sono detenute nelle carceri sioniste, in particolare per Khalida Jarrar leader del F.P.L.P. da oltre 90 giorni in isolamento in condizioni atroci.
Uniamoci e organizziamoci, quindi, per lottare per un sistema che ponga fine all’imperialismo e al capitale che ci divide in classi e ci tiene in catene, per un mondo senza più guerre, classi e sfruttamento per tutte e tutti.
LA NOSTRA RABBIA SERVIRÀ AD ABBATTERE QUESTO SISTEMA O NON SERVIRÀ AFFATTO! ✊
Forwarded from RadiAzione
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔻 LA NOSTRA RABBIA SERVIRÀ A DISTRUGGERE L’IMPERIALISMO O NON SERVIRÀ AFFATTO! 🔻
25 Novembre, 2024
🔻 Condividiamo i volantini distribuiti, sul territorio nazionale, dalle compagne e dai compagni di Antitesi che hanno partecipato alle manifestazioni indette da Non Una Di Meno per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
👉https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/la-nostra-rabbia-servira-a-distruggere-l-imperialismo-o-non-servira-affatto/
25 Novembre, 2024
🔻 Condividiamo i volantini distribuiti, sul territorio nazionale, dalle compagne e dai compagni di Antitesi che hanno partecipato alle manifestazioni indette da Non Una Di Meno per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
👉https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/la-nostra-rabbia-servira-a-distruggere-l-imperialismo-o-non-servira-affatto/
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
📍Roma, Piazza Vittorio ore 14.00 - 30 novembre.
🔻Scendiamo in piazza a fianco della resistenza palestinese, contro l’imperialismo! Resistere per vincere!
🔻Scendiamo in piazza a fianco della resistenza palestinese, contro l’imperialismo! Resistere per vincere!
- SCIOPERIAMO CONTRO REPRESSIONE, SFRUTTAMENTO e STATO DI GUERRA! -
Venerdì 29 novembre
ore 10.00
p.zza Garibaldi
CI SAREMO ANCHE NOI
🔻 Per uscire dalla loro crisi e garantirsi nuovi margini di profitto, i padroni puntano a portarci in guerra. Una guerra che stiamo già pagando e che vuol dire:
INFLAZIONE
LICENZIAMENTI
DISTRUZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
🔻 Vogliono farci accettare sacrifici in nome della "sicurezza" e degli interessi del blocco imperialista atlantico, di cui l'Italia è parte integrante. Ci impongono:
CONTROLLO SOCIALE
REPRESSIONE DELLE LOTTE
PROPAGANDA BELLICA
Solo abbattendo questo sistema di guerra, morte e sfruttamento possiamo invertire la strada verso il declino.
FERMIAMO LA GUERRA!
RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO!!!
CPC Levante - Antitesi Padova
Venerdì 29 novembre
ore 10.00
p.zza Garibaldi
CI SAREMO ANCHE NOI
🔻 Per uscire dalla loro crisi e garantirsi nuovi margini di profitto, i padroni puntano a portarci in guerra. Una guerra che stiamo già pagando e che vuol dire:
INFLAZIONE
LICENZIAMENTI
DISTRUZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
🔻 Vogliono farci accettare sacrifici in nome della "sicurezza" e degli interessi del blocco imperialista atlantico, di cui l'Italia è parte integrante. Ci impongono:
CONTROLLO SOCIALE
REPRESSIONE DELLE LOTTE
PROPAGANDA BELLICA
Solo abbattendo questo sistema di guerra, morte e sfruttamento possiamo invertire la strada verso il declino.
FERMIAMO LA GUERRA!
RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO!!!
CPC Levante - Antitesi Padova
📅 VENERDÌ 6 DICEMBRE
🕧 H 19:30
📍presso Il Picchetto
Galleria Ognissanti 8, Portello, PD
🔻Dalle origini del 25 novembre alla lotta delle donne palestinesi contro l'occupante sionista e la guerra imperialista.
🔻Dalle carceri sioniste nelle quali sono rinchiuse Khalida Jarrar, Abla Sa'adat e molte altre donne con la sola colpa di lottare per la liberazione del proprio popolo a quando accade a casa nostra: i diritti negati, i femminicidio in aumento, una propaganda al servizio della classe dominante.
🔻Con la partecipazione dei Giovani Palestinesi del Veneto e di Suaad Jenem, scrittrice del libro "Il racconto di Suaad, prigioniera palestinese"
Vi aspettiamo! 🔥✊
🕧 H 19:30
📍presso Il Picchetto
Galleria Ognissanti 8, Portello, PD
🔻Dalle origini del 25 novembre alla lotta delle donne palestinesi contro l'occupante sionista e la guerra imperialista.
🔻Dalle carceri sioniste nelle quali sono rinchiuse Khalida Jarrar, Abla Sa'adat e molte altre donne con la sola colpa di lottare per la liberazione del proprio popolo a quando accade a casa nostra: i diritti negati, i femminicidio in aumento, una propaganda al servizio della classe dominante.
🔻Con la partecipazione dei Giovani Palestinesi del Veneto e di Suaad Jenem, scrittrice del libro "Il racconto di Suaad, prigioniera palestinese"
Vi aspettiamo! 🔥✊
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔻 CONTRO L’IMPERIALISMO: RESISTERE PER VINCERE! 🔻
💥 Da quando il Diluvio della Resistenza Palestinese si è abbattuto sull'occupante sionista, l’unità fra le fazioni della Resistenza e con il popolo palestinese è cresciuta e si è rafforzata sempre di più, nel nome della lotta al sionismo e all'imperialismo occidentale.
Mostrando la sua estrema difficoltà nel contenere la Resistenza palestinese e i suoi alleati, l’entità sionista ha allargato il piano del conflitto, attaccando il Libano, Iran, Siria e Yemen nella vana speranza di portare a termine il piano di occupazione della Palestina e di eliminazione totale del popolo palestinese. La risposta del popolo libanese e della sua Resistenza non si è fatta attendere, rispondendo colpo su colpo all'infame attacco sionista.
💥 Da quando il Diluvio della Resistenza Palestinese si è abbattuto sull'occupante sionista, l’unità fra le fazioni della Resistenza e con il popolo palestinese è cresciuta e si è rafforzata sempre di più, nel nome della lotta al sionismo e all'imperialismo occidentale.
Mostrando la sua estrema difficoltà nel contenere la Resistenza palestinese e i suoi alleati, l’entità sionista ha allargato il piano del conflitto, attaccando il Libano, Iran, Siria e Yemen nella vana speranza di portare a termine il piano di occupazione della Palestina e di eliminazione totale del popolo palestinese. La risposta del popolo libanese e della sua Resistenza non si è fatta attendere, rispondendo colpo su colpo all'infame attacco sionista.
Forwarded from Antitesi - Organizzazione Comunista
🔻 L’unità dell’Asse della Resistenza e dei popoli che rappresenta, si è rivelata di vitale importanza per continuare l’attacco allo stato sionista e respingere la guerra imperialista. È da questo esempio che dobbiamo partire.
In questi giorni, abbiamo assistito al tentativo negativo di dividere l’asse della solidarietà alla Resistenza in Italia, distogliendo l’attenzione dalla lotta contro l’imperialismo e il colonialismo sionista della Resistenza palestinese e libanese, e spostandola su un piano umanitario, di mero supporto assistenzialista, che riconosce solo la necessità di fermare il genocidio in corso. Questa posizione, in realtà, finisce per sdoganare l’Anp, complice del sionismo, e i suoi corrispettivi nel nostro paese che hanno tutto l’interesse a separare il campo tra “buoni e cattivi”, indebolendo la lotta antimperialista.
🔥 La Resistenza dei popoli oppressi del Medio Oriente ci dimostra, però, che la liberazione della Palestina e la fine del massacro dei popoli palestinese e libanese si possono raggiungere solo attraverso l’unità nella lotta contro l’imperialismo, il sionismo e i suoi diretti mandatari: la Nato e i governi del cosiddetto “occidente democratico”. Continuare convinti nel sostenere la Resistenza e costruire un fronte unitario nel solco del suo esempio è di vitale importanza per chi oggi resiste e combatte per un mondo migliore, senza più classi, guerre e sfruttamento.
Il tentativo di dividere e indebolire il movimento di solidarietà alla Resistenza non è un caso isolato. Le potenze imperialiste occidentali, tra cui l’Italia, sono ormai intrappolate in una crisi economica strutturale, frutto della loro stessa natura di stati capitalisti. Una crisi che padroni e governi cercano di risolvere con la guerra e lo scontro diretto con altre potenze imperialiste. In questo contesto, il governo italiano si trova di fronte a due necessità: da un lato, deve sostenere economicamente la guerra, tagliando fondi alla sanità, all’istruzione e ai servizi sociali; dall’altro, deve depotenziare e silenziare il “fronte interno” attraverso la repressione. Un esempio concreto è il Ddl 1660, voluto per sostenere lo stato di guerra e zittire la lotta antimperialista.
🔥 La Resistenza palestinese e libanese ci aiutano ad individuare un nemico chiaro: l’imperialismo occidentale e i governi di casa nostra. È qui che dobbiamo colpire se vogliamo fermare il massacro in Palestina; è qui che dobbiamo agire se vogliamo farla finita con chi ci sfrutta e affama ogni giorno, dalle scuole alle università, dalle fabbriche a tutti i luoghi di lavoro; è qui che dobbiamo lottare, contro il nostro governo, gli Usa e la Nato, se vogliamo aprire la strada rivoluzionaria per la costruzione di un mondo migliore.
🔻 PER LA RESISTENZA DEI POPOLI E DELLA CLASSE PROLETARIA, CONTRO L’OPPRESSIONE E LO SFRUTTAMENTO.
MORTE ALL'IMPERIALISMO E AL SIONISMO, LIBERTÀ AI POPOLI!
O LA RIVOLUZIONE FERMERÀ LA GUERRA, O LA GUERRA SCATENERÀ LA RIVOLUZIONE. 🔻
Antitesi - organizzazione comunista
👉 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/contro-l-imperialismo-resistere-per-vincere/
In questi giorni, abbiamo assistito al tentativo negativo di dividere l’asse della solidarietà alla Resistenza in Italia, distogliendo l’attenzione dalla lotta contro l’imperialismo e il colonialismo sionista della Resistenza palestinese e libanese, e spostandola su un piano umanitario, di mero supporto assistenzialista, che riconosce solo la necessità di fermare il genocidio in corso. Questa posizione, in realtà, finisce per sdoganare l’Anp, complice del sionismo, e i suoi corrispettivi nel nostro paese che hanno tutto l’interesse a separare il campo tra “buoni e cattivi”, indebolendo la lotta antimperialista.
🔥 La Resistenza dei popoli oppressi del Medio Oriente ci dimostra, però, che la liberazione della Palestina e la fine del massacro dei popoli palestinese e libanese si possono raggiungere solo attraverso l’unità nella lotta contro l’imperialismo, il sionismo e i suoi diretti mandatari: la Nato e i governi del cosiddetto “occidente democratico”. Continuare convinti nel sostenere la Resistenza e costruire un fronte unitario nel solco del suo esempio è di vitale importanza per chi oggi resiste e combatte per un mondo migliore, senza più classi, guerre e sfruttamento.
Il tentativo di dividere e indebolire il movimento di solidarietà alla Resistenza non è un caso isolato. Le potenze imperialiste occidentali, tra cui l’Italia, sono ormai intrappolate in una crisi economica strutturale, frutto della loro stessa natura di stati capitalisti. Una crisi che padroni e governi cercano di risolvere con la guerra e lo scontro diretto con altre potenze imperialiste. In questo contesto, il governo italiano si trova di fronte a due necessità: da un lato, deve sostenere economicamente la guerra, tagliando fondi alla sanità, all’istruzione e ai servizi sociali; dall’altro, deve depotenziare e silenziare il “fronte interno” attraverso la repressione. Un esempio concreto è il Ddl 1660, voluto per sostenere lo stato di guerra e zittire la lotta antimperialista.
🔥 La Resistenza palestinese e libanese ci aiutano ad individuare un nemico chiaro: l’imperialismo occidentale e i governi di casa nostra. È qui che dobbiamo colpire se vogliamo fermare il massacro in Palestina; è qui che dobbiamo agire se vogliamo farla finita con chi ci sfrutta e affama ogni giorno, dalle scuole alle università, dalle fabbriche a tutti i luoghi di lavoro; è qui che dobbiamo lottare, contro il nostro governo, gli Usa e la Nato, se vogliamo aprire la strada rivoluzionaria per la costruzione di un mondo migliore.
🔻 PER LA RESISTENZA DEI POPOLI E DELLA CLASSE PROLETARIA, CONTRO L’OPPRESSIONE E LO SFRUTTAMENTO.
MORTE ALL'IMPERIALISMO E AL SIONISMO, LIBERTÀ AI POPOLI!
O LA RIVOLUZIONE FERMERÀ LA GUERRA, O LA GUERRA SCATENERÀ LA RIVOLUZIONE. 🔻
Antitesi - organizzazione comunista
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